precedenti giurisprudenziali

27 Gennaio 2023

Nel caso di specie la lavoratrice (manager direttivo) agiva nei confronti della Holding da noi difesa per vedersi accertare la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato (in luogo di quello autonomo, come invece previsto dai contratti) e, pertanto, ottenere le differenze retributive (ca. € 384.000) e quelle contributive (ca. € 500.000). In tale sede di giudizio la lavoratrice chiamava in causa anche l’INPS, innanzi alla quale depositava parallelamente finanche un esposto, che faceva partire altrettanti, autonomi, accertamenti (per ca. € 500.000) a carico di tutte le aziende del gruppo. Il tribunale di Bolzano, accogliendo pienamente le contestazioni e le argomentazioni esposte dal nostro Studio, rigettava la domanda dell’attrice ed accertava, invece, come il rapporto di lavoro si fosse svolto in conformità con i contratti (che espressamente escludevano la subordinazione) e, pertanto, col carattere dell’autonomia. In tale importante sentenza (che finalmente arresta un trend, sin troppo diffuso, di facile conversione dei rapporti di lavoro in danno degli imprenditori/datori di lavoro) si afferma e conferma il principio di diritto secondo cui: non basta che il lavoratore abbia prestato la sua opera presso una postazione fissa all’interno dell’azienda; abbia osservato orari fissi; abbia ricevuto una remunerazione fissa senza scontare alcun rischio di impresa; essendo invece necessario raggiungere la prova dell’obbligo, in capo al lavoratore stesso, di rispettare gli orari fissi, ovvero di prestare la sua opera in quella determinata postazione etc. In altre parole, occorre che sia provato l’assoggettamento del lavoratore al potere gerarchico e disciplinare del datore di lavoro, poiché è questo il discrimine fra lavoro subordinato e quello autonomo. In mancanza di tali prove la subordinazione non potrà mai essere accertata, dovendosi invece accertare l’autonomia del rapporto di lavoro svolto. Sulla base di tale sentenza si è già ottenuta la cancellazione del primo dei tanti accertamenti INPS (tempestivamente impugnati dal ns. Studio) con sentenza che ci apprestiamo a pubblicare nei prossimi giorni. Alla Holding da noi difesa, quindi, è stato evitato di subire un danno ingiusto per circa un milione di Euro.

I processi sono seguiti internamente con la collaborazione dell’Avv. Sergio Albense, che ringraziamo per il suo professionismo.

#GriffoandPartners

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